Il progetto di riqualificazione dell’ex Teatro Sant’Orsola costituisce un’importante tessera di un mosaico di più ampio respiro che mira alla rivalorizzazione complessiva dell’intero centro storico della città di Chiari. In un quadro di rigenerazione urbana, il nuovo polo culturale diventa luogo di incontro e di frequentazione, spazio di comunità, generatore di cultura ed elemento identitario della città. La ridefinizione dei luoghi in abbandono o sottoutilizzati, mediante interventi di riqualificazione, permette di trasformarli in poli attrattori ed in elementi essenziali per la ricucitura del tessuto urbano circostante. Dall’analisi della volumetria esistente è emerso che l’organismo edilizio non dialoga con il tessuto circostante. Il prospetto principale sul Vicolo Pace cela il volume dell’edificio e della corte interna e viene percepito come una sorta di quinta scenica muta che nasconde uno “spazio dormiente”, introverso, ma non privo di fascino.
Il concept progettuale mira a ripristinare il dialogo dell’intero complesso con il tessuto edilizio circostante rendendo il prospetto cittadino totalmente accessibile e rigenerando la corte interna per attribuirle il carattere di spazio pubblico a cielo aperto. La conservazione dell’intero prospetto fronte strada, nel rispetto dei segni e delle stratificazioni storiche, diventa atteggiamento prioritario e risulta a tal fine essenziale conservare pressoché intatto il volume del teatro, operando un restauro conservativo che ne preservi il carattere. I prospetti esterni della sala, con le loro lesene in mattoni, il coronamento della copertura e le capriate in legno e ferro, restano i testimoni di un recupero che guarda rispettosamente al passato. La facciata si apre quindi come un sipario su una scena, accoglie le emergenze dell’innesto urbano vetrato, suscita curiosità senza svelare del tutto il suo contenuto. Protagonista di questa scena diventa il nuovo corpo vetrato. Questo si scompone poi in molteplici episodi che fuoriescono dal prospetto principale con affaccio sul Vicolo Pace, inondandolo di luce e invitando i passanti ad entrare per godersi lo spettacolo di un rinnovato contenitore culturale.
Il progetto di riqualificazione dell’ex Teatro Sant’Orsola costituisce un’importante tessera di un mosaico di più ampio respiro che mira alla rivalorizzazione complessiva dell’intero centro storico della città di Chiari. In un quadro di rigenerazione urbana, il nuovo polo culturale diventa luogo di incontro e di frequentazione, spazio di comunità, generatore di cultura ed elemento identitario della città. La ridefinizione dei luoghi in abbandono o sottoutilizzati, mediante interventi di riqualificazione, permette di trasformarli in poli attrattori ed in elementi essenziali per la ricucitura del tessuto urbano circostante. Dall’analisi della volumetria esistente è emerso che l’organismo edilizio non dialoga con il tessuto circostante. Il prospetto principale sul Vicolo Pace cela il volume dell’edificio e della corte interna e viene percepito come una sorta di quinta scenica muta che nasconde uno “spazio dormiente”, introverso, ma non privo di fascino.
Il concept progettuale mira a ripristinare il dialogo dell’intero complesso con il tessuto edilizio circostante rendendo il prospetto cittadino totalmente accessibile e rigenerando la corte interna per attribuirle il carattere di spazio pubblico a cielo aperto. La conservazione dell’intero prospetto fronte strada, nel rispetto dei segni e delle stratificazioni storiche, diventa atteggiamento prioritario e risulta a tal fine essenziale conservare pressoché intatto il volume del teatro, operando un restauro conservativo che ne preservi il carattere. I prospetti esterni della sala, con le loro lesene in mattoni, il coronamento della copertura e le capriate in legno e ferro, restano i testimoni di un recupero che guarda rispettosamente al passato. La facciata si apre quindi come un sipario su una scena, accoglie le emergenze dell’innesto urbano vetrato, suscita curiosità senza svelare del tutto il suo contenuto. Protagonista di questa scena diventa il nuovo corpo vetrato. Questo si scompone poi in molteplici episodi che fuoriescono dal prospetto principale con affaccio sul Vicolo Pace, inondandolo di luce e invitando i passanti ad entrare per godersi lo spettacolo di un rinnovato contenitore culturale.