Tra il mare e la pineta trova il proprio posto la Scuola secondaria di primo grado “Niccolò Pisano”.
L’edificio scolastico, nonostante si trovi in un luogo privilegiato, non percepisce la vicina presenza del mare e non tiene conto del peculiare contesto in cui si trova, interponendosi come forte barriera visiva tra la pineta ed il quartiere.
L’idea progettuale è quella di far entrare la pineta all’interno dell’area facendo sì che le chiome degli alberi si trasformino in “spazi didattici” e si abbia una nuova composizione planimetrica in cui domina la libertà di volumi dalle forme ammorbidite, grazie alle quali si creano inedite prospettive verso il parco annullando così la vecchia barriera tra questi e lo spazio urbano.
La pineta sconfina all’interno dell’area di progetto e crea un “sottobosco”, determinando uno spazio fluido, completamente aperto e in parte coperto che nell’orario scolastico assume la funzione di atrio (“sottobosco didattico”) e in quello extra scolastico diventa la cerniera permeabile tra la pineta ed il quartiere (“sottobosco pubblico”).
Anche il mare entra a far parte del progetto grazie all’elemento della torre che si erge dalle “chiome didattiche” in cerca dell’affaccio più suggestivo, disegnando tutte le caratteristiche del nuovo polo: la scuola sull’albero che guarda il mare.
Tra il mare e la pineta trova il proprio posto la Scuola secondaria di primo grado “Niccolò Pisano”.
L’edificio scolastico, nonostante si trovi in un luogo privilegiato, non percepisce la vicina presenza del mare e non tiene conto del peculiare contesto in cui si trova, interponendosi come forte barriera visiva tra la pineta ed il quartiere.
L’idea progettuale è quella di far entrare la pineta all’interno dell’area facendo sì che le chiome degli alberi si trasformino in “spazi didattici” e si abbia una nuova composizione planimetrica in cui domina la libertà di volumi dalle forme ammorbidite, grazie alle quali si creano inedite prospettive verso il parco annullando così la vecchia barriera tra questi e lo spazio urbano.
La pineta sconfina all’interno dell’area di progetto e crea un “sottobosco”, determinando uno spazio fluido, completamente aperto e in parte coperto che nell’orario scolastico assume la funzione di atrio (“sottobosco didattico”) e in quello extra scolastico diventa la cerniera permeabile tra la pineta ed il quartiere (“sottobosco pubblico”).
Anche il mare entra a far parte del progetto grazie all’elemento della torre che si erge dalle “chiome didattiche” in cerca dell’affaccio più suggestivo, disegnando tutte le caratteristiche del nuovo polo: la scuola sull’albero che guarda il mare.