In un mondo in costante evoluzione, dove il passato si intreccia con il futuro in una complessa orditura di visioni e prospettive, il progetto architettonico si erge come una forma di anticipazione, una sorta di sguardo proiettato verso ciò che verrà.
Quando il futuro è prossimo, il progetto si fa pragmatico, orientato alla sostenibilità, alla smart city, al rispetto dell'ambiente e alla rigenerazione urbana. Si tratta di un approccio che mira a creare soluzioni concrete per le esigenze attuali senza perdere di vista le radici culturali e simboliche dell'abitare.
Quando il futuro è lontano, invece, potremmo dire che il progetto si fa utopico, poiché prova a fare speculazione su possibili trasformazioni sociali, culturali e produttive che potrebbero avvenire nel lungo termine.
Il futuro parte dal disegno, il disegno dalla memoria
Futuro più o meno prossimo, una cosa però è certa: ogni progetto architettonico parte da un disegno: questo, infatti, non è solo una rappresentazione visiva delle idee, ma dev’essere inteso come un processo creativo che porta alla luce nuovi temi e nuovi motivi.
Attraverso il disegno si manifesta la memoria del processo progettuale e si comunica la bellezza intrinseca dell'architettura come arte in continua evoluzione.
La rappresentazione grafica, sia quella a mano che quella espressa attraverso strumenti digitali, diventa il linguaggio principe della progettazione, trasformando visioni astratte in realtà tangibili.
Sezione, pianta, prospetto: i dettagli che rendono il disegno un progetto attuabile
Le diverse forme di rappresentazione come la sezione, la pianta e i prospetti, sono il linguaggio attraverso cui si esprime uno stesso oggetto architettonico, permettendo una comprensione dettagliata e multidimensionale degli spazi e delle forme.
Il modo in cui un manufatto è disegnato influisce direttamente sull'esperienza degli individui che lo attraversano.
Ma veniamo un po’ ai concetti:
Le piante architettoniche offrono una visione dall'alto di un edificio, evidenziando la disposizione degli ambienti interni, la collocazione degli arredi, i percorsi di circolazione e gli accessi previsti per gli utenti. Questa rappresentazione fornisce una chiara e intuitiva comprensione della distribuzione degli spazi e delle loro funzioni, sia a livello puntuale che nell’ambito urbanistico: basti pensare ai piani urbanistici e alle raffigurazioni grafiche delle grandi città europee come Parigi e Barcellona.
Le sezioni permettono, invece, di visualizzare gli interni e gli esterni di un edificio, mostrando la relazione tra gli elementi architettonici verticali e quelli orizzontali. Questo aiuta a comprendere come gli spazi si intersecano e si sovrappongono, consentendo una visione più completa della struttura, oltre a valutare come la luce naturale penetra negli spazi interni e come la ventilazione attraversa l'edificio.
Infine, il prospetto indica la visione di un oggetto su un piano verticale, consentendo di descriverlo in modo completo. Oltre a fornire una rappresentazione dell’aspetto esterno di un fabbricato, il prospetto permette anche di studiare come il progetto si integra con l'ambiente circostante, compresi gli edifici esistenti, la topografia e gli elementi naturali quali gli alberi e i corsi d'acqua.
Dunque, siamo davanti a tre disegni diversi, ma tutti accomunati dallo stesso obiettivo: quello di voler trasmettere informazioni dettagliate che vanno oltre le parole, consentendo una comunicazione efficace tra progettisti, costruttori e il cliente finale dell'opera.
Abilità innata o competenza acquisita?
L’idea che il disegno non sia soltanto una tecnica appresa nel corso degli studi o della pratica professionale, ma piuttosto una capacità che sviluppiamo sin dall'infanzia, rivela la profonda connessione tra l'atto di disegnare e la natura umana stessa. Già dai primi anni di vita, i bambini manifestano un istinto naturale per esprimersi attraverso il disegno, utilizzando linee, colori e forme per comunicare emozioni, idee e concetti.
Nonostante sia quindi un’abilità innata, non bisogna certo dimenticare il ruolo fondamentale che ricopre l’allenamento. Rappresentare i propri pensieri e idee attraverso il disegno, permette di abbattere ogni ostacolo di linguaggio, consentendo una comprensione ottimale e completa del progetto. È il disegno che parla per noi. Imparare a comunicare concetti complessi attraverso tratti precisi e dettagliati richiede un impegno costante e continuo.
E nell’era digitale? Si può rinunciare alla matita?
È innegabile: strumenti come CAD, modelli 3D e BIM stanno rivoluzionando il modo di progettare e costruire, tuttavia, è fondamentale riconoscere il valore intrinseco del disegno come mezzo per dare forma alle idee e comunicare concetti in modo chiaro ed efficace.
Sarebbe sbagliato mettere i due piani (carta e penna vs digitale) l’uno contro l’altro, ed è invece più opportuno considerare gli approcci come complementari, poiché entrambi possono trovare spazio nel processo creativo dell'architettura contemporanea.
Il potere del disegno nell'architettura va ben oltre la sua funzione estetica: è un mezzo per esprimere creatività, comunicare e controllare-verificare idee complesse. Esso permette infatti di appurare la correttezza dei vari elementi del progetto, di confrontare diverse ipotesi e di valutare in anticipo eventuali problemi o incongruenze. Funziona quindi come una sorta di "filtro" o "prova" che garantisce la validità delle scelte progettuali prima della loro effettiva realizzazione.
Se, come abbiamo affermato inizialmente, consideriamo un progetto come un mezzo per prefigurare il futuro, potremmo dire che il disegno è lo strumento attraverso cui questo futuro, alquanto incerto e utopico, prende forma.
Ed è proprio attraverso il design e la progettazione che i nostri sogni architettonici, più audaci e ideali, si proiettano verso il futuro.