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Coltivare il proprio benessere creativo

Gennaio 2025

In un mondo sempre più frenetico e orientato alla produttività, dedicare tempo al proprio benessere creativo è una scelta coraggiosa e necessaria. Il 2025 può essere l’anno in cui decidiamo di coltivare il nostro potenziale creativo, non come semplice fuga dall’ordinario, ma come un modo per connetterci con noi stessi e ritrovare equilibrio.

E perché non immaginare questo percorso come un progetto da costruire? In quanto architetti, abbiamo applicato gli stessi principi anche al nostro benessere creativo. Ogni elemento, dalle fondamenta agli interni, svolge un ruolo essenziale.

Ecco quindi i nostri buoni propositi per il 2025: una costruzione su misura per star bene dentro e fuori di noi.

Le Fondamenta, ovvero il tempo

Le fondamenta di qualsiasi edificio sono ciò che lo rende solido e stabile. Allo stesso modo, il tempo è la base su cui costruire il proprio benessere creativo. Averne consapevolezza significa imparare a rallentare, stare nel presente e apprezzarlo, anche senza far nulla. Questo spazio vuoto, spesso sottovalutato, è dove nascono i progetti migliori. Ma anche il tempo passato assieme agli altri, il tempo del percorso, di riflessione e di distruzione.
Serve tempo per le idee, perché si solidifichino, e noi proveremo a darglielo.

L’Ossatura, cioè l’arte, la lettura e la bellezza

L’ossatura di un edificio tiene insieme ogni sua parte e così abbiamo pensato che, per il nostro benessere creativo, questo ruolo non potessero giocarlo che l’arte, la lettura e la cultura. Immergersi in un buon libro, visitare una mostra o semplicemente osservare le opere architettoniche di una città ci permetterà di strutturare la nostra immaginazione.
Ma come?
Le storie sono come progetti concettuali che aiutano a creare connessioni. La bellezza ci insegna la proporzione e l’equilibrio mentre gli spazi culturali rinforzano la nostra struttura. Come l’ossatura di un edificio, queste esperienze ci tengono saldi e ci permettono di crescere.

Il tetto: la natura

La natura è la copertura che completa l’edificio e lo protegge. E cosa potrebbe essere se non la natura? Stare all’aperto, circondati da elementi naturali, rigenera la mente e il corpo. Una camminata in montagna, un pomeriggio in un parco o un orizzonte sul mare offrono quella leggerezza che ci libera dal caos del quotidiano. Come un tetto ben progettato, la natura ci avvolge e ci connette a qualcosa di più grande: un equilibrio perfetto tra bellezza, funzionalità e semplicità. Le sue forme e colori, le luci che filtrano attraverso il bosco o le forme sinuose della neve, diventano ispirazioni silenziose per qualsiasi progetto creativo.

E gli interni? Ecco che qui arriva il viaggio, con tutti i luoghi da scoprire

Se le fondamenta, l’ossatura e il tetto sono essenziali, la vera vita di un edificio si svolge negli interni, nelle stanze che abitiamo. Questi spazi possono essere visti come i viaggi: luoghi nuovi e diversi nei quali ci muoviamo, scopriamo e lasciamo fluire l’immaginazione.
Viaggiare, sia verso destinazioni lontane che in piccole esplorazioni locali, riempie ogni stanza della nostra mente di nuove suggestioni. È un’esperienza architettonica e sensoriale:

E poi? Basta così? Ovviamente no, perché mancano i dettagli.

Piccoli gesti quotidiani, una pausa dedicata alla scrittura, uno schizzo sul quaderno, una passeggiata senza meta, sono rifiniture che rendono l’intero progetto personale e unico. La creatività è fatta di momenti: istanti in cui l’ispirazione incontra l’intuizione, dando forma a qualcosa di nuovo.

Un architetto sa che ogni spazio va progettato in armonia con chi lo abita, ma per questo inizio anno ci sentiamo di allargare un po’ la prospettiva.

Anche lo spazio creativo va curato, nutrito e progettato con attenzione.

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